18 Feb

Perché decidiamo di prenderci un cane?

Tutto nasce dalla nostra motivazione, quella spinta che ci porta a prendere delle decisioni e a fare delle scelte che in modo più o meno incisivo influenzano la nostra vita. L’adozione di un animale e in questo caso di un cane, entra di diritto nelle decisioni che cambiano radicalmente la nostra vita, per questo richiede una cura e un’attenzione particolare.

Perché facciamo questa scelta?

Perché decidiamo di condividere con un cane una parte della nostra vita?

 

Alla base ritengo che sia necessaria una chiara consapevolezza delle responsabilità che sono in capo ad allevatori, associazioni, canili e tutti coloro che si occupano di adozioni da un lato e di chi dovrà poi vivere e condividere appunto un proprio percorso con un cane, un essere, che sarà legato a noi per il resto della sua vita, dall’altro.

Un’anima che ci porterà a scoprirci, che saprà tirar fuori il meglio di noi, che ci farà crescere.

Ma nel “pacchetto cane” sono compresi anche gli aspetti più complicati, come, per fare un esempio tanto banale quanto estremamente complesso, il soddisfare i bisogni naturali di specie.

Ok, nel manuale del buon adottante e del diligente allevatore o dell’associazione, sono più o meno chiari i requisiti fondamentali: tempo che il nuovo proprietario avrà a disposizione, presenza di altri animali, compatibilità con questi ultimi, presenza di bambini o figli in arrivo, spazi adeguati e sicuri, contesto e, in caso di esito positivo, eventuale preaffido, momenti di inserimento e post affido in caso di cane proveniente da un rifugio. Ma proviamo ad andare più in profondità.

I cani di famiglia (canis lupus familiaris), preferisco specificare essendo i cani semiselvatici un mondo a parte anche per caratteristiche genetiche, sono e vivono la loro esistenza in sinergia con il proprietario e il gruppo familiare, hanno delle capacità empatiche e sensitive al di là di qualsiasi razionale comprensione umana e vivono in funzione del proprietario, una dipendenza che non deve sfociare in un concetto di appartenenza; semplicemente questi cani vivono accanto a noi.

In questo senso la scienza ci aiuta (e per alcuni, rassicura) dimostrando che le personalità di cane e proprietario coincidono (*), che sul lungo periodo lo stress del compagno umano incide sul proprio quattro zampe (**) e che il livello di aggressività del cane è influenzato dal proprietario (***).

Da qui il collegamento con la responsabilità e la motivazione.

Vi siete mai chiesti quale sia la reale e profonda motivazione che spinge una persona ad adottare un cane? Vi faccio qualche esempio pratico e molto comune, partendo dal presupposto che per quanto un cane possa affrontare con il nuovo compagno umano situazioni più o meno piacevoli, per quanto tra i due si creino più difficoltà che benefici, esiste qualcosa di molto forte nell’incontro tra un cane e il “suo” umano (ecco ribaltato il concetto di proprietà…), qualcosa di potente che supera il giudizio, qualcosa che quotidianamente vivo nel mio lavoro. Noi attraiamo quello di cui abbiamo bisogno e lo stesso vale per i nostri compagni di viaggio o per richiamare la ricerca scientifica di cui sopra “Birds of a feather flock together? ” tradotto: “Dio li fa, poi li accoppia”.

Quindi, voglio adottare un cane perché…

… soffro di un senso di solitudine, non mi apro agli altri e ne ho bisogno. Come vivrà il mio quattro zampe lo stare solo in casa? L’ansia da separazione, come per altre problematiche comportamentali, è spesso speculare nel proprietario;

…perché quanto è figo avere un amstaff! C’è chi crede di aumentare il proprio livello di testosterone perché può “manovrare” un cane potenzialmente pericoloso. Che succede quando l’apparire supera l’essere e il tuo cane ti chiederà di soddisfare i suoi bisogni di specie?

…ho bisogno di protezione. Attenzione! Un cane ti prende sul serio, un eccesso di responsabilità potrebbe portarlo a comportamenti estremi (e aggressivi) per difenderti.

…ho appena perso il mio cane e rivedo in lui gli stessi occhi. Ogni cane è un individuo con caratteri e personalità specifiche e uniche nel suo genere. Il cane soffre i paragoni e le aspettative.

…voglio fare un regalo ai miei figli. Beh non serve commentare se non spezzando una lancia e precisando che un cane può essere un compagno eccezionale per i bimbi, una guida e una fonte inesauribile di crescita. Il cane sarà tuo, non dei tuoi figli.

 

Responsabilità appunto, da parte di associazioni e allevatori nell’essere consapevoli di affidare un essere con attitudini e capacità fuori dal “nostro” comune che può cambiare anzi che cambierà la vita degli umani che troverà sul suo percorso, e consapevoli della necessità di aggiornare le proprie competenze su piani più profondi dell’essere, anche scientificamente provati, nonché informare i futuri adottanti di quello che potrà essere il nuovo ingresso, anche in termini di cura, impegno, e ancora, responsabilità da parte di chi, l’anima a quattro zampe, se la porterà a casa, in un reciproco e speciale senso di appartenenza.

 

14.02.2020

Federico Bettoni

www.quieorafedericobettoni.it

ph. Federico Liardo

 

 

(*)

2012 Borbála Turcsána Friederike Rangeb Zsófia Virányib Ádám Miklósia, Eniko Kubinyia

(**)

2019 Ann-Sofie sundman1, enya Van poucke, Ann-Charlotte svensson Holm, Åshild Faresjö, elvar theodorsson, per Jensen1 & Lina s. V. Roth

(***)

1997Podberscek e Serpell

 

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